Silenzi D’Autore

Pietro Cabras

Critica: L’Attesa

L’Attesa

Olio su tela

1972

Un grido di dolore!

 

Soltanto un grido è sfuggito nel crepuscolo serale nel paese dei balentes, già udito (quante volte!), alla notizia dell’evento dalla moglie addolorata per la morte del marito.

 

Riverso a terra l’han trovato, nel suo sangue, davanti al cancelletto dell’ovile, nel tramonto desolato;

il balente gli ha sparato, come sempre a tradimento, apparso da un muretto circostante, così il conto ha pareggiato nella faida ancor presente; son decenni ormai che dura (la faida) e c’è sempre chi pareggia ciò che fine non avrà.

 

Un presagio di dolore e di sventura t’avvolgeva nell’attesa per il ritardo che portava; è qualcosa di già visto: nel paese è ricorrente il grido della madre dell’ucciso, o della moglie del parente che ha subito la vendetta di qualcosa che s’ignora nel presente!

 

“Non piangerò. Chiuderò il dolore dentro di me!

Le lacrime che non verserò, il pianto che non si vedrà laveranno l’anima mia dall’odio custodito; indurirò il cuore con appuntite stalattiti che, nei sospiri nascosti, mi trapasseranno l’intimo; soffocherò i singhiozzi.

Non un suono uscirà dalla mia bocca, mi abituerò al silenzio, sarò insensibile, come di legno, sarò come un mamuthone a carnevale; una maschera impassibile a scontare, vivendo, la fine che verrà".

 

 

 

Luigi Collu