Silenzi D’Autore

Pietro Cabras

Critica: I Covoni

I Covoni

Olio su tela,

1980.

Guardando l'opera  si nota che non compare nessun limite nel campo di grano davanti ai due mietitori, solo una distesa di covoni nel campo mietuto e una spigolatrice che dietro si attarda; dietro una casa rurale, utilizzata come rifugio e riparo contro le intemperie, e la casetta degli attrezzi, la presenza di due vigili cipressi e tre frondosi alberi, utilissimi per il refrigerio dell'ora media.

 

Tutto è fermo.

Non c'è un alito di vento.

I cipressi sono in posizione verticale a indicare la totale assenza di vento e anche i tre frondosi alberi (querce?) sono in posizione di riposo immobili.

La calura è dell'ora media, infatti la luce non ha una sorgente luminosa certa, visibile, ma è diffusamente distribuita e tale da condizionare tutte le altre presenze illuminandole, comprese le ombre dei covoni e le braccia dei mietitori. La sua provenienza è il campo mietuto!

 

Il tutto è dominato dalle diverse tonalità di giallo (la passione interiore per l'Assoluto) spalmato a mano larga quasi a voler ricompensare la fatica dei mietitori che rappresentano la fatica per la ricerca della Verità e il mantenimento della Fede.

Il campo mietuto è più luminoso del campo da mietere e i covoni rapresentano le grazie che si incontrano lungo la ricerca, anch'esse illuminate dalla ritrovata Fede.

 

Ma la croce da portare è ancora molto pesante (davanti ai mietitori vi è ancora tanto da mietere) e le tentazioni, per la rinuncia alla fatica, sono presenti: le fronde refrigeranti dei tre alberi e ancora di più il caseggiato, con le sue comodità (acqua fresca , ombra, ristoro...) riconducono alle cose terrene e, come sappiamo, l'attaccamento alle cose terrene con la rinuncia della ricerca della Fede porta alla morte, evidenziata al limite del campo dalla presenza dei cipressi, se non interviene la misericordia di Dio.

 

La ricerca della Verità, abbastanza ricorrente in tutti i lavori dell'artista, è croce e delizia di chi cerca l'Amore del Padre per la salvezza dell'anima; in quest'opera è espressa con la croce della fatica della mietitura del frumento, simbolo della salvezza di tutti i cristiani.

 

Luigi Collu