Silenzi D’Autore

Pietro Cabras

Riflessioni: Via Crucis

Tutto cominciò durante una mostra d‘arte di pittura e scultura organizzata nel salone del Circolo Culutrale della parrocchia della Beata Vergine del Carmine ad Assemini, dove vi erano esposte anche alcune mie opere in bronzo.

Dopo averle a lungo osservate, il parroco Don Mario Isola mi chiese se fossi disposto a realizzare la Via Crucis in bronzo in occasione del 30°anniversareio della fondazione della Parrocchia nel 1989.

Immaginate il mio stupore…

—Proviamoci — risposi.

 

A conferma avvenuta si trattava di decidere come eseguire l‘opera. Scelsi la lavorazione a tutto tondo, molto complessa soprattutto ai fini della fusione.

Mentre iniziavo trepidante a modellare in creta i vari personaggi delle quattordici stazioni, decisi che avrebbero avuto un‘altezza di 40-45 cm e che avrei riunito il morbido stile plastico figurativo e la linea decisa e profonda, maliconica e disperata, silenziosa di certi profili sardi.

Il piano di appoggio delle statue sarebbe stato inclinato verso i fedeli in modo da coinvolgerli nel dramma spirituale e umano del Signore in ogni tappa significativa della via della Croce.

Visto che la tecnica fusoria scelta era a cera persa, per ogni modello si dovevano costruire gli stampi attraverso i quali si sarebbero ottenuti i duplicati in cera.

 

Ho lavorato per tanti anni in fonderia e le mie mani ebbero già dato vita a diverse creazioni d‘arte, ma mai così importanti ed impegnative come questa fino ad allora.

Un lavoro lungo e minuzioso, realizzato nei ritagli di tempo disponibile: i giorni di festa, le silenziose ore notturne…

 

Man mano che le varie stazioni venivano assemblate in cera, venivano portate in fonderia  per la fusione, la fase di lavorazione più delicata e ricca di imprevvisti. In tale fase infatti sono andate perdute ben quattro stazioni che poi ho dovuto completamente rifare.

 

Quando alla fine vidi le prime stazioni realizzate, un ringraziamento sincero mi venne subito alle labbra per Don Mario Isola, sia per la grossa occasione offertami, sia per l‘amicizia e la fiducia sempre dimostratami durante il lunghi anni di elaborazione delle opere.

 

Oltrepassare la soglia della Casa di Dio e poi vedervi sistemate le mie creazioni sia il giorno dell‘inaugurazione, avvenuta il 02-06-1989 con la benedizione di Mons. Tarcisio Pillola, sia ogni volta che sollevo lo sguardo lungo i lati della navata della chiesa, mi ha commosso e mi commuove.

Una parte di me che per sempre entrerà nei pensieri, nelle preghiere, nei ricordi e negli sguardi della comunità parrocchiale e di qualunque visitatore cuorioso che varcherà la soglia della chiesa per ripercorrere le varie tappe della via dolorosa.

 

 

Pietro Cabras