Silenzi D’Autore

Pietro Cabras

Critica: Chiarore

Chiarore

Olio su tela

1972

E’ notevole il silenzio assoluto di questo dipinto che ritrae un angolo di un rione paesano immerso nel sonno in una calda notte d’estate.

 

Le finestre non sono chiuse, ma accostate per lasciar passare qualche filo d’aria rinfrescante e carezzevole, dopo la calura del giorno.

Il crocevia è privo di illuminazione artificiale per cui maggiormente si diffonde il chiarore notturno come in un ambiente dannunziano ove si canta: “la messe di sogni che ondeggia al mite chiarore di una luna calante”.

 

Il chiarore simbolicamente espresso sta ad indicare i consigli della notte per la soluzione dei problemi che affannano l’animo umano.

 

In questo dipinto l’Autore ripropone il silenzio che scende come per incanto nel semplice ambiente paesano a rasserenare l’animo inquieto per l’affanno quotidiano.

Coglie l’occasione per indurre alla meditazione!

E quanti pensieri attraversano la mente di chi veglia!

 

Tutto viene passato in rassegna: la caducità delle cose, il tempo che con il suo trascorrere tutto travolge, i ricordi e le difficoltà passate, le speranze future... e l’infinito del cielo, la constatazione delle immense distanze tra le stelle e la Terra sospesa nell’Universo armonioso dove tutto è in movimento con perfetto sincronismo!

E noi in questa grandiosità siamo pulviscolo, ma creati poco meno degli Angeli dalla Misericordia Divina ed elevati alla dignità di Figli di Dio dal Redentore.

 

 

 

Luigi Collu